
Linkedin? si ma… visione critica
Linkedin è il social business per eccellenza, è il posto dover poter entrare in contatto con figure professionali di vario livello e di varia esperienza professionale.
Wow! una gran bella opportunità.
Però, le opportunità di lavoro arrivano? i contatti? sono di qualità oppure fittizi?
Nel marasma di post e di segnalazioni, si intravede uno schema che emerge dal calderone di post dal tono psico-esitenziale, ricca di domande retoriche. Ogni tanto si trovano post interessanti e di qualità (ma quelli autentici sono pochi). Tutto è fatto nella logica di “infarcire la giacca di vecchi giornali per mostrare un petto piu’ vigoroso”
Quanto tempo perso…
I social (come linkedin) devono essere uno dei (tanti) canali di comunicazione che necessariamente và riportata al centro degli asset aziendali.
Promuoversi sui social è una attività secondaria al servizio di quella principale che è la “Comunicazione”: prima comunico e poi condivido sui social (via newsletter, sui media etc etc).
Il comunicare è trasmettere informazioni utili alle conversioni del tuo potenziale cliente. Ed è’ chiaro che le conversioni posso essere non immediate.
Quindi linkedin non serve? Certo che serve!
Ma va’ utilizzato in modo diverso, cioè non come il canale di comunicazione principale, ma come uno dei diversi canali di comunicazione al servizio del messaggio personale e/o aziendali.
L’argomento di questo post è la comunicazione aziendale e/o personale al servizio degli scopi aziendali. Non mi riferisco agli account privati (cioè quelli personali)
Pero’ oltre alla chiacchere, l’obiettivo finale è sempre la Conversione, cioè Ordini, cioè Soldi a fine mese.
E chi dice il contrario (cioè che i soldi sul conto non sono il nostro obiettivo è perchè non paga lui)
L’immagine in evidenza è di Mel Bochner “Blah Blah Blah”
“We live in a world that is oversaturated with empty language—small talk, tweets, texts, leet speak, chit-chat, pop-up ads, telephone-answering messages….”